a sua volta mi affissava, tentando
di sorridere... ma piena di spavento.
Non mi perdonero mai cio che feci e dissi allora.
La presi per ambo le braccia e le diedi uno scrollo che la fece
scivolare dal letto, e stringendole le mani come un forsennato, e
quasi mordendole le labbra colle mie, urlai:
--Tu non mi hai detto tutto! Egli ti.....
La sventurata si lascio cadere in ginocchio, e liberate le mani ch'io,
quasi fuor dei sensi, le abbandonai, le congiunse come si fa davanti
all'altare.
--"Ti ho detto tutto, mi disse; lo giuro sulla testa di quei due
poveri innocenti; tutto, tutto, tutto!" E diede in uno scoppio di
pianto, mentre mi stringeva e mi baciava e ribaciava le ginocchia.
Piangemmo insieme abbracciati non so per quanto tempo; quando ripresi
conoscenza di me stesso, la notte era ancora alta e la Gina stava
rattizzando i carboni sul focolare.
Me le accostai mormorando:
--Perdonami.
--Taci, rispose Gina, questa volta sorridendo davvero. Ci vogliamo
tanto bene. Ma vien qua, il mio uomo, e riscaldati che sei tutto
intirizzito. Datti pace, va, che il diavolo non e brutto come si
dipinge. Quel briccone sa che siamo andati da Don Luigi; cio lo fara
pensare due volte prima di.....
--No, no, la interruppi io; ho preso la mia decisione; sai che le
poche terre che abbiamo mi sono state a parecchie riprese cercate da
Gervasio, il ricco mandriano; le posso vendere domani; se voglio, e
a patti d'oro. Senti, Gina, le rondini abbandonano il nido dove
furono una volta minacciate; noi faremo come le rondini; andremo
altrove a fabbricarci un nido nuovo; in questo non si potrebbe piu
vivere in pace.
--Quello che tu farai, buon Beppe, sara ben fatto; benche la sia dura
il lasciar il paese dove si e nati.
--Il paese e dappertutto dove si puo vivere sicuri, lavorando. Andremo
in un sito piu bello di questo.
Cosi conversando del nuovo progetto, stretti l'uno all'altro, accanto
al fuoco, fummo sorpresi dai primi bagliori dell'alba.
Io era cosi ansioso di mettere modo alle cose per mandare ad effetto
il piu presto il mio disegno, che, fosse anche un presentimento, la
terra mi abbruciava i piedi. Sicche senza aspettare che i vecchi si
risvegliassero, per dar loro il buon giorno, siccome ero solito fare
fin dall'infanzia, presi il cappello e i miei ferri e mi avviai verso
i pascoli di Gervasio, dopo aver raccomandato a Gina di non porre
piede fuori dell'uscio, promettendole poi che sarei stato di ritorno
a
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