suon di pifferi e di chitarre;--e forestieri a
bizzeffe, e di quelli, veh! venuti le cento leghe da lontano; e il
cortile dell'albergo pieno zeppo di carri e carrette e carrozze,--e
fior di signori e signore dagli abiti di panno chiaro e dagli
ombrellini di seta e,--ad ogni quarto d'ora,--una salva di mortaretti
che faceva traballar tutto e tutti dall'un capo all'altro della
borgata.
Io vedo tuttocio come se mi fosse ancora presente davanti agli occhi;
mi sento ancora pigiato da quella folla variopinta in cui si faceva
largo di tratto in tratto, coll'autorita dell'abito e forse piu con
quella dei gomiti, qualche pievano in ritardo, gia prelibante la lauta
imbandizione del parroco; in cui si incrociavano in altrettanti
saluti, congratulazioni, appuntamenti per la cena e pel ritorno, tutti
i minuscoli dialetti della Brianza, da quelli asmatici di oltre Adda,
e i secchi e spiccati del piano d'Erba, fino ai cadenzati e grassotti
che cominciano verso la Camerlata e si spandono, con poche varianti,
su tutto il territorio di Varese, per dar posto ad una lingua, quasi
nuova di zecca, sulla sponda sinistra del Verbano.
Tutta quella moltitudine era diventata d'un tratto immobile, tutto
quel cicalio era cessato come per incanto, a un nuovo e piu
formidabile sparo di mortaretti e allo scoppio di una allegra fanfara
che annunciava l'arrivo della processione e quello della nuova Madonna
con essa.
Come la cattolica Dea passava davanti a me ed io contemplava
curiosamente quella figura dipinta dal _pittore di citta_, colla balda
ingenuita di un Ottentotto, una mano sulle spalle mi scrollava e una
voce ben nota mi distoglieva dal quadro. Era mio padre, che
abbassandomisi all'orecchio e additando il centro del corteo mi
diceva:
--Guarda la faccia di Tonio!
E infatti, Tonio era trasfigurato. Armeggiandosi tra la folla con una
destrezza che nessuno gli aveva mai riconosciuto fino a quel giorno,
gli occhi dilatati, intenti, assorti nella faccia della Madonna, egli
andava avanti colla processione come se non toccasse coi piedi la
terra, come se un nuovo spirito di vita agitasse il meccanismo del suo
carcame, e l'idea, per la prima volta, avesse susurrato chi sa quali
arcane sillabe all'animo suo. Le labbra del cretino erano agitate da
un tremito convulso; pareva che dietro di esse una parola bussasse
disperatamente perche le venisse aperto!...
Io ricordo quella faccia, cosi che potrei, dopo tant'anni, riprodurla,
se fossi pitt
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