sa dove aveva promesso di raggiungermi.
"Entrando in casa non la trovai piu e m'accorsi ch'ella aveva portato
con se alcune delle sue vesti.
"Ne chiesi ai vicini se nessuno l'aveva veduta: ma dopo molte ricerche
notai che la porticina dell'orto era aperta: Rosilde era senza dubbio
discesa nella valle per di la.
"La cercammo dappertutto: andai io fino a Castelletto. Non potei venir
in chiaro di nulla,
"Don Luigi ne fu afflitto quanto me.
"Non potemmo saper nulla piu fino al marzo successivo, una domenica
che capito qui il signor De Emma a pregarmi di seguirlo fino ad un
cascinale presso Zugliano. dove Rosilde era a letto malata gravemente.
"Il dottor era un antico amico di Don Luigi e, dopo la partenza di
Rosilde, veniva sovente a trovarlo.
"Le avevo parlato tante volte di mia sorella, ma egli non mi aveva mai
detto di sapere dove fosse.
"Eppure io sono convinta che conosceva da parecchio tempo la sua
dimora. E dev'essere stato lei a pregarlo di avvertirci.
"La poveretta si vergognava di una disgrazia che l'era accaduta.
"Andai col dottore e giunsi con lui a una catapecchia miserabile in
mezzo alla campagna dove trovai la mia sventurata sorella disfatta in
modo da far compassione alle pietre.
"Aveva avuto un figlio il giorno prima,--ed era cosi mal ridotta dalla
sua antica infermita al cuore, che l'era tornata con maggior forza, e
dagli strapazzi d'ogni maniera sofferti che, come mi avverti una
vecchia che l'assisteva, correva serio pericolo.
"Quando la povera cristiana mi vide vicino al suo letto mi butto le
braccia al collo e pianse per quasi un'ora di seguito.
"Appena pote parlare, mi conto la sua triste storia,
"Seppi allora che tutto il male veniva dal signor De Boni.
"Questo poco di buono l'aveva incontrata a Zugliano, dove allora egli
andava spesso a trovare suo padre. L'aveva inutilmente perseguitata in
tutti i modi.
"Le sue molestie avevano continuato anche quando ella era venuta a
star qui con me; ed ella era per un pezzo riuscita a tenerlo al
dovere.
"Ma alla fine quel demonio era venuto a capo dei suoi infernali
disegni e da sette mesi la torturava. Non so per quale malefizio colui
aveva potuto imporsi alla volonta di mia sorella.
"Mi narro queste cose singhiozzando per il dolore e per la vergogna, e
fini col supplicarmi di compatirla.
"Si figuri un po': non potei far altro che piangere con lei.
"Mi sedetti al suo capezzale, e per tre giorni e tre notti non staccai
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