i i tristi
fantasimi del suicidio eransi dissipati dinnanzi all'amore rinato
della scienza e alla fiducia in se stesso,--a cio venne dopo qualche
mese ad aggiungersi un alleato anche piu poderoso.
Una mattina di estate, all'ora in cui il dottore era solito ricevere
in casa, il servo introdusse un signore nel quale il dottore ravviso
non senza meraviglia il signor Hutley, il padre di Jenny.
Costui gli tenne questo strano discorso:
--Voi siete un orgoglioso: avete lasciata la mia casa dove tutti vi
volevano bene; ora io vengo umilmente a pregarvi di ritornare.
Zitto, non ricusate, vi scongiuro; mia figlia e malata; voi siete
medico, guaritela.
Nessuno seppe mai bene come terminasse questo colloquio; pare che i
due si trovassero nelle braccia l'un dell'altro. La stessa scena
dovette ripetersi la sera in casa del signor Hutley e c'era presente
una giovanetta un po' pallida che singhiozzava di gioia.
Il dottore De Emma sposo poco dopo la sua Jenny; e parti con essa per
un viaggio sul continente.
Ma, come dicono i contadini, il Signore non vuole nessuno
contento. Furono richiamati tosto a Londra dalla triste notizia che
Hutley era stato colpito da una apoplessia. Gli sposi tornarono appena
in tempo di ricevere la sua benedizione.
Dopo la morte del padre, Jenny fu colta da una cosi profonda
malinconia che il marito penso a levarla dai luoghi che le
rammentavano troppo vivamente la disgrazia. E Jenny accetto con viva
riconoscenza la proposta di venire in Italia.
Il dottore aveva ereditato in Lomellina da un lontano parente una
vistosa tenuta: e poiche egli poco ambizioso, tutto assorto negli
studi scientifici poco ci teneva alla sua clientela risolvettero di
fissare la loro dimora a Zugliano, dove avevano passati i momenti piu
lieti del loro viaggio di nozze.
Frattanto De Emma aveva, se non dimenticata, almeno perduta di vista
la Rosilde.
Solo aveva risaputo ch'ell'era tornata verso il fine dell'estate a
Londra ed era risalita sul palcoscenico.
Egli si proponeva di recarsi a salutarla prima di lasciar
l'Inghilterra ma preoccupato dei preparativi della partenza rimandava
di giorno in giorno la visita.
Una mattina, era pressapoco l'anno da quella sera lugubre del loro
primo incontro, ricevette l'invito di passare da lei.
La poveretta era ricaduta malata: l'aria pesante di Londra e gli
strapazzi del palcoscenico avevano risvegliate le sue sofferenze di
cuore.
Il dottor De Emma ebbe rimorso di abba
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