dov'ella era agonizzante.
Egli mi fe' visitare la donna e s'informo da me minutamente del suo
stato e delle origini di esso. Mi tenni sulle generali--uno sguardo
supplice dell'inferma mi aveva messo sull'avviso.
Tornai da solo l'indomani.
Appena mi vide mi trasse vicino e mi disse sommessamente:
--Son sicura che voi non avete detto nulla al De Boni: ma perdonatemi,
ho bisogno che me lo promettiate solennemente... egli deve credere
quello che voglio io.....
Mi ritrassi vivamente e la guardai con isgomento. Avevo intravveduto
il suo disegno. Frode orribile ed ammirabile! La sua abnegazione mi
schiacciava; non sapevo se doveva rimproverarla o benedirla. Era una
cosa enorme.
Ella aveva trovato sette mesi prima, mentre dimorava dalla lavandaia,
il De Boni un giorno che errava forsennata per la campagna cercando
con continua e disperata cura una morte certa e completa. L'omaccio
l'aveva perseguitata altra volta e qui, quando stava con noi e a
Sulzena dove si recava tutte le settimane. Egli aveva per lei una di
quelle sue feroci concupiscenze che sapete per il caso della povera
Gina. Il luogo era solitario.
Quella bestiaccia si lancio su lei, le attenaglio il braccio e le
disse balbettando:
--Bella ragazza, lasciate ch'io vi faccia un bacio.
Rosilde alzo di terra il suo occhio smarrito e rispose con
un'occhiata--un'occhiata aguzza di lince alla sua d'orso furioso.
Un pensiero, tutto un progetto le si era affacciato alla mente ad un
tratto. Per sopprimere i sospetti sul fatto di Don Luigi, ella
meditava di uccidere se stessa; ora aveva trovato un mezzo piu sicuro;
uccidere la sua riputazione. La maldicenza che avrebbe cercato i
motivi del sagrifizio, sarebbe indotta nell'inganno dalla finta
dissolutezza.
Per questo ella aveva quasi ostentata la sua relazione col De
Boni. Chi puo sapere quel che l'infelice abbia sofferto in quei mesi!
Fissa nel suo divisamento essa non tentenno un minuto: i
maltrattamenti dello sciagurato non valsero a smuoverla; anzi
servivano di scusa alla sua frode, a darle un acre sapore di
vendetta. Ella persistette sino alla fine, fino alla morte... Era
riuscita ad acquistare una certa influenza su quella belva; a
dominarlo ad intervalli col desiderio. E se ne giovo per strappargli
delle confessioni scritte di una paternita supposta. Quando egli
andava a Sulzena, gli scriveva fingendo una subita disperazione del
suo stato ed esprimendo l'intenzione di sottrarsi alla vergogna di cu
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