ascio smuovere a mezzo.
--Poiche, disse, egli ha fatto quelle dichiarazioni
estragiudizialmente, se egli non potra ripeterle in formale
interrogatorio, faro di esaminare il curato privatamente. Capirai
che non posso prometterti di piu.
Lo ringraziai con una stretta di mano.
Sopraggiunse il cancelliere e, non potendosi oramai far altro, Attilio
col concorso del signor De Emma eresse il verbale di perizia medica.
Mentre essi lavoravano in un angolo, il sindaco si dibatteva solo nel
suo letto. Il suo rantolo intermittente e sempre piu fioco
accompagnava lugubremente le esplicazioni laconiche del medico e il
formulario che Attilio dettava al cancelliere.
Prima che fosse terminato spiro.
Il medico si avvicino, lo esamino attentamente e disse: e finito.
Io non ebbi il coraggio di guardarlo.
Uscimmo.
Attilio si reco nel palazzo comunale e procedette quivi all'esame dei
testimoni.
Io lo aspettai nella strada passeggiando.
Quando, dopo due ore, mi raggiunse, mi disse stringendomi la mano:
--Bene, bene, il tuo don Luigi pare al coperto.
Concorrevano nel ferito cause sufficientissime a delinquere. Pero, a
scarico di coscienza, conducimi teco dal curato, senza aver l'aria di
nulla, cosi sotto colore di far una visita. Tu mi presenti, poi mi
lasci solo con lui, ed io gli faro un paio d'interrogazioni. Son certo
che tutto finira li.
Acconsentii di buon grado e gli fui guida al presbitero.
Don Luigi era in chiesa che celebrava l'ufficio funebre per il
defunto.
Poco dopo ci venne a raggiungere nel salotto: era afflitto
profondamente ma tranquillo.
Fe cordiale accoglienza all'amico mio e deplorava di dover fare la sua
conoscenza in un giorno come quello.
Dopo alcuni minuti uscii e andai in cucina dove trovai il dottore.
Misurava la camera a passi ineguali: era vivamente preoccupato e
pareva assai inquieto del colloquio che in quel mentre seguiva nel
salotto. Sempre fisso nell'idea ch'egli fosse la causa prima di tutto
il malanno, io attribuivo la sua agitazione al rimorso. Sedetti
accanto al camino e tacqui.
La nostra attesa non fu lunga,
Era scorso appena un quarto d'ora che Attilio comparve sull'uscio e mi
disse:
--Vo a cercare il cavallo, mi accompagni? Aveva una ciera tanto buia
che mi sgomento. Fuori mi prese a braccetto.
--Dunque? domandai con viva ansieta.
--Cose gravi, caro mio; l'accusa del sindaco sara falsa; pero
sussistono i motivi con cui ha voluto spiegarla.
E mi
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