osservo i particolari,
assunse a bassa voce minute osservazioni e torno tranquillamente a
terminare l'articolo, felice di potere nella chiusa impreveduta di
esso regalare ai suoi lettori una ghiotta primizia,
Il dottore riusci non senza stento a congedare tutta quella marmaglia
in giubba nera e non permise di rimanere che al barcaiuolo che avea
pescata la giovinetta,
Dopo un'ora di sforzi Rosilde comincio davvero a riaversi. Apri gli
occhi, e al ritrovarsi nella sua camera, fe' una smorfia di disgusto.
Volle sapere come c'era tornata e bisogno contentarla.
Quando il signor De Emma ebbe terminata la sua breve relazione, lei si
tolse dal collo il monile di brillanti e porgendolo al barcaiuolo:
--Prendi, spetta a te; io l'avevo portato per chi avesse ripescato il
mio cadavere. Tu mi hai servita un po' troppo sollecitamente,--ma
non importa, la colpa e dello stupido mio destino.
--Quanto a voi, disse poi al dottore, non vi date troppo fastidio, il
miglior servizio e lasciarmi finir presto.
De Emma, nella sua passione di medico, non si sgomento per questo.
Non vide in lei che un organismo da conservare a dispetto della sua
volonta e prese a cuore il suo compito.
Per parecchie settimane fu una guerra continua fra il medico e
l'inferma. Egli faceva valorosamente il suo assedio, ed ella, benche
soggiogata da quel fermo proposito, si schermiva con delle segrete
astuzie, con delle resistenze dissimulate.
Pero la crisi fu piu lunga di quello che il dottore si riprometteva:
quando credeva d'averla vinta scopri d'aver di fronte un nemico
formidabile. La Rosilde era affetta da un serio male di cuore che il
suo tentativo di suicidio aveva aggravato. Era questa la causa della
sua disperata risoluzione; la disperazione di guarire l'aveva buttata
nelle braccia della morte per finirla colle ansie, colle terribili
delusioni di una lenta consunzione, che pareva inevitabile.
Quel giorno Rosilde gli getto come una sfida queste dure parole:
--Per far tanto armeggio bisognerebbe almeno sapermi rifare questo
ordigno guasto. E picchiava coll'indice sul suo seno ansimante per
l'asma, eh! che ne dite, patria?
--Lo spero, rispose gravemente il De Emma con una sicurezza che non
era punto una simulazione.
--Davvero? ebbene proviamo.
Da quel giorno fu di una docilita assoluta. Ella amava la vita.
Il romanzo della ballerina del Covent-Garden, rivestito di tutte le
grazie letterarie dei giornali, corredata delle ipotesi
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