ed io non vorrei che dimenticarlo. Egli mi detesta, mi tiene
per forza, perche, dice, gli sono stato imposto.... ma perche,
domando io, impormegli? M'avessero buttato in mezzo alla strada era
meglio... era meglio che fossi morto...
In questo punto una dolorosa esclamazione ci fe' voltar tutti e tre.
Don Luigi era li dietro a noi appoggiato allo stipite dell'uscio.
Aminta s'interruppe a mezzo del suo sfogo e chino il viso rosso dalla
vergogna.
Il curato si fe' innanzi, gli pose una mano sulla spalla.
--E vero, ho fatto male, compatiscimi.
Egli era pallidissimo: la sua voce tremante rivelava l'interna
battaglia degli affetti.
Il giovane al colmo della confusione voleva buttarsegli ai piedi.
Egli lo trattenne, lo strinse fra le braccia.
--Ho fatto male, ripete con maggior forza, molto male, ma, se Dio
vuole, vi mettero riparo.
Poi piegando la sua testa fino ad appoggiar la guancia sui capelli di
Aminta, soggiunse intenerito:
--Tu non tornerai piu dal De Boni. E la Provvidenza che mi ti manda;
ch'ella sia benedetta, poiche si e degnata di soccorrere la mia
debolezza. Il mio cuore ti desiderava, ti cercava, tu sei venuto;
ebbene tanto meglio! tanto meglio!.... Oramai il tuo avvenire mi
appartiene; per fortuna nessun vincolo giuridico ti lega alla
persona che finora s'e incaricata di te. Faro il possibile per
risarcirti di quel che hai sofferto, voglio che tu sia contento,
figliolo mio; pensero io alla tua sorte.... intanto per ora starai
con me,--questa casa e, come nei giorni della tua fanciullezza, la
tua;.... tornerai ad abitare la cameretta d'una volta.... poi
vedremo cosa s'ha da fare.
Don Luigi, cosi dicendo guardava me e la Mansueta come volesse
prenderci a testimoni del solenne impegno che si assumeva.
Noi eravamo sopraffatti dalla commozione, dalla meraviglia, dalla
riverenza.
Quanto ad Aminta egli non poteva parlare: ricambio il suo benefattore
con uno sguardo di riconoscenza, di gioia ineffabile.
Io mi chiedevo quali crudeli esigenze avevano potuto separare in
questo mondo cosi arido di sentimenti generosi, quelle due nobili
creature, cosi degne l'una dell'altra, fatte per comprendersi e per
corrispondersi. E strano, anzi e triste, molto triste: se vi sono due
cuori che si vogliano bene davvero tutto cospira contro di essi per
disgiungerli, per strapparli l'uno dall'altro, ed essi passano il
maggior tempo della vita lontani a desiderarsi; per cui quel loro
tesoro d'affetti invece
|