avea imparato molte maniere di balli, e la domenica, dopo
vespero, ce ne insegnava qualcuno.
"Con me era fatica buttata; non ho mai saputo ballar bene una
monferrina; poi non mi piaceva. Ma la Rosilde somigliava a lui in
tutto ed anche nella sua passione: imparava a meraviglia tutte le
riverenze, e gli scambietti e le giravolte e il papa si sfaceva dalla
contentezza a vederla. Poverino, se avesse potuto prevedere
l'avvenire! Gia il curato lo diceva che quel gran ballare doveva
portarle disgrazia. Ed ha indovinato veh!
"Tutti ne facevano le meraviglie e correvano a guardarla quando
saltellava davanti all'uscio di casa.
"Una volta passo di la un gran signore, il marchese di Morzate,--stava
a Milano e aveva qualche possesso vicino a Castelletto.
"Si fermo cogli altri e al fine della sonata si fece innanzi e regalo
a mia sorella un pugno di monete d'argento.
"Da quel giorno in poi il marchese tutte le volte che capitava in
paese non mancava mai di venirci a trovare, faceva ballare la Rosilde,
la guardava a bocca aperta e le dava sempre qualche cosa.
"Era un brav'uomo, ma avrebbe potuto farci carita migliore.
"Malgrado la sua eta avanzata era anche lui, come il babbo, caldo per
la danza e anzi dirigeva e sopraintendeva la scuola di ballo di
Milano.
"Comincio col proporre a papa di collocarvi la Rosilde; poi insisteva
sempre su questo progetto e diceva che ella avrebbe fatto fortuna e ci
avrebbe potuti aiutare tutti.
"Ma il papa tenne duro e non volle mai acconsentire. Egli era
lusingato dall'offerta, ma l'idea di separarsi dalla Rosilde, che era
tutto il suo solazzo, gli ripugnava. Conosceva abbastanza il mondo per
temere i pericoli. Rispondeva:--non bisogna mutare un piacere in
professione.
"Dio lo benedica per le sue buone intenzioni e magari ce lo avesse
lasciato piu a lungo!
"Ma dovevano capitare tutte a noi.
"Ogni anno crescevano le nostre avversita.
"Le malattie della mamma si facevano sempre piu gravi, e finalmente la
resero paralitica di tutte e due le gambe.
"Ella era in questo stato da parecchi anni, quando il Signore volle
inviarci la prova piu terribile.
"Una notte di inverno,--una notte che pareva la fine del mondo,--il
vento faceva traballare la nostra casuccia dalle fondamenta. Il papa,
come spesso accadeva, era fuori; io non potevo dormire, ero inquieta
piu delle altre volte. Tutto ad un tratto in un momento che il vento
era queto intendemmo due schioppettate dall'altra riv
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