che di conforto riesce loro una squisita
tortura.
Don Luigi avverti poi il singolare vestito di Aminta:
--Poveretto, come sei ridotto! sclamo a mani giunte.
Queste parole scossero Mansueta dal suo stupore: in lei la
sollecitudine della donna torno a prevalere.
Ella descrisse gli strapazzi patiti dal nipote e assicuro che egli
doveva esser digiuno dalla mattina in poi.
--Orsu, disse il curato, affrettate la cena e mettete a tavola un
coperto per lui. E portategli subito qualcosa.
Poi presolo per mano lo trasse amorevolmente con se, facendomi cenno
di seguirli.
Nel tinello c'era don Sebastiano. Seduto davanti la tavola gia
apparecchiata, al suo solito posto, leggeva il breviario aperto nel
piatto, come si legge il giornale per ingannare il tempo e
l'appetito:--sbrigava il Signore apprestandosi a soddisfare le piu
gradevoli esigenze del ventre.
Quando il curato entro con Aminta, levo gli occhietti grigi sopra agli
occhiali e scatto loro uno di quei suoi sguardi freddi, penetranti da
inquisitore.
Bisognava rispondere.
E curioso come don Luigi, spirito superiore, subiva l'ascendente di
quell'uomo volgare.
S'affretto a informarlo dell'accaduto, e a partecipargli le sue
risoluzioni per il giovine chierico.
--Spero, conchiuse, che non si disapprovera la mia condotta.
Don Sebastiano ascolto con la massima indifferenza il racconto; e si
guardo bene dal manifestare il proprio avviso: solo noto, cosi
indirettamente, che il giovinetto, destinandosi alla carriera
ecclesiastica, doveva dar prova prima di tutto della sua docilita
verso _coloro che si prendevano cura di lui_.
Poi ripiego il muso sul suo breviario e ve lo tenne immobile finche
Mansueta reco la terrina della minestra. Allora lo chiuse subito
sostituendo il riso alla preghiera con una calma ammirabile.
L'avrei stritolato. La sua imperturbabilita mise freno alla nostra
commozione.
Secondo il solito egli usci subito dopo cena: e ci sollevo della sua
presenza. Allora don Luigi prese la mano di Aminta, e mentre io
raccontavo, per la prima volta, il colloquio che avevo avuto parecchie
settimane prima coll'abatino, egli lo guardava affettuosamente senza
parlare. Mansueta, ritta in piedi, completava intenerita il quadro
commovente.
Ma le peripezie di quella giornata non erano finite.
Un "si puo?" stridulo si fe' sentire.
E subito dopo la ciera aguzza dello speziale Bazzetta comparve nel
vano dell'uscio.
L'indiscreto ciarlone, senz
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