co e sempre una
gradita compagnia.
Intirizzito dalla brezza pungente che s'era levata al cadere del sole,
mi recai in cucina.
Mansueta seduta davanti ai tizzoni rimondava delle patate per la
minestra e intanto teneva d'occhio la pentola che brontolava in mezzo
al camino.
Ella non mostrava la sollecitudine dell'altre volte; una delle
sue bravure era quella di levare la peluria tutta intera e di
farla cadere a terra a spire come la scoria di un serpentello: ma
quella sera la rompeva ad ogni momento e i pezzetti saltavano nel
piattello,--s'interrompeva spesso e si poneva la mano sugli occhi
come per tergere qualcosa che le facesse velo alla vista.
Finalmente in uno di questi intervalli la pentola levato il bollore
trabocco sulle brace che crepitarono e stridettero annerandosi quasi
dalla vergogna dell'inaudita trascuranza di Mansueta. La buona vecchia
non resse a tanta mortificazione: l'afflizione che l'accorava irruppe.
Mi conto piangendo che aveva visto il nipote.
--Povero ragazzo, mi si spezza il cuore vederlo cosi maltrattato, lui
tanto buono e sommesso!
Mi provai di consolarla: le dissi che Aminta sarebbe presto liberato
di quella schiavitu di cani.--E volevo accennare alla sua eta e al
coraggio che con essa avrebbe acquistato.
La buona donna mi fraintese, e oltrepassando il significato delle mie
parole mi disse con rustica franchezza:
--Liberato, oh si ci vorra ben altro! Quell'orso ha il cuoio duro: e
tomo da campar cent'anni.
--Oh, soggiunsi ridendo dell'equivoco, oh! se appena gliene capita il
destro, colui ci facesse la grazia di accopparsi.... l'occasione
sarebbe sempre ottima per tutti di perderlo.... Ma in ogni caso
vostro nipote non dovra mica aspettare quel giorno per scuotere il
giogo.--E giusto io avrei certi progetti in cui voglio sentire il
parere di Don Luigi.
--No, salto su a dire la donna, no, la non gliene parli per carita,
egli non puo senz'accorarsi sentirne a parlare; gli vuol tanto bene
che il solo pensiero delle sue sofferenze lo fa piangere. In questi
giorni e gia sempre tanto tristo che non ha bisogno di nuovi
dispiaceri. La non gli dica nulla; ci penseremo poi al povero
Aminta; ora, poiche la Madonna ce l'ha mandato, faccia di tener
allegro il mio padrone, di distrarlo.
La buona fantesca nella sua idolatria pel padrone sapeva far tacere
anche la voce della sua tenerezza quasi materna per Aminta, l'unica
creatura della sua famiglia che le restasse al mondo.
Quan
|