rbamento,
benche me ne stessi zitto, faceva mostra di dormire; ma io mi
accorgeva che vegliava e che il suo cuore batteva come il mio. Essere
angosciati, e allo scuro, e non poter muoversi, non so se l'abbiate
provato anche voi, e una cosa a cui Dio non dovrebbe condannare una
povera creatura. Come la disgrazia diventa piu grossa, come il buio
somiglia piu buio e pieno di diavolerie e come sembra di aver sullo
stomaco una pietra da mulino!...
Che cosa ho mai fatto, andavo arrovellandomi dentro di me, che cosa ho
mai fatto di male per meritarmi questa tribulazione? Ho lavorato fin da
piccino come una bestia da soma, non ho mai torto un capello a nessuno,
non ho mai, mai mancato di rispetto ai miei vecchi, ho voluto bene alla
Gina, onestamente, e l'ho sposata da onest'uomo; ho cercato di tirar su
il meglio possibile i figli che la Provvidenza mi ha dato... perche ci
deve essere un cane?... E, sentendomi serrarsi i pugni e affogarmi della
voglia di bestemmiare, domandavo scusa al Signore e facevo voto di
starmene cheto ed anche.....anche di perdonare.....--ma.....
perdonare..... purche, purche..... e il pensiero che colui potesse
toccar, fosse con un dito anche, soltanto un lembo di una manica di
Gina, mi faceva ribollir il sangue daccapo! E le parole del signor
curato che poco prima pareva mi avessero un po' sollevato, allora mi
suonavano all'orecchio con un effetto del tutto diverso. "E un uomo
capace di tutto!" Che tutto? Tremavo, e gelavo e bollivo. E se Gina non
mi avesse detto le cose che a meta?... Infelicissimo uomo!... Nessun
pennello, nessuna penna avrebbe potuto ritrarre l'indefinibilmente
profonda espressione di dolore e di rabbia, di abbattimento e di energia
che in quel momento appariva in quella faccia smunta su cui le lagrime
non scorrevano piu.
Io e Baccio attoniti, rattenendo il respiro, non battendo ciglio, lo
guardavamo immobili e atterrati ugualmente; egli, semi-idiota e
vecchio montanaro, ed io non montanaro, non semi-idiota e non vecchio,
affratellati da due sentimenti di pieta che nella bilancia di Dio
certo avrebbero pesato lo stesso.
E Beppe, alzatosi e camminando a lunghi passi per la cucina,
continuava:
--A questo dubbio che mi afferro per il collo come una tenaglia
rovente, restar un minuto ancora immobile e allo scuro, sarebbe
stato lo stesso che morire.
Balzai dal letto, accesi il lume, lo accostai a Gina e la
fissai... chi sa come, in faccia.
Ella aveva gli occhi spalancati e
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