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e fanciullo. Sceglieva le rose egli stesso per riempiere i suoi vasi, ne disponeva in leggiadra guisa i colori, vi faceva piovere su dalle terse vetrate della cupola un raggio di effetto sapiente, una luce tranquilla che ispirasse un dolce e gradevole raccoglimento. Ed era poi tanto umano e tanto sollecito dei suoi parrocchiani; egli prendeva sul serio la sua cura d'anime: dove si soffriva non mancava mai ne il suo soccorso ne la sua consolazione. Certe mattine all'alba mentre uscivo per le mie corse montanine lo incontravo che rientrava: aveva passata la notte al capezzale di un infermo; era stanco, afflitto ma non abbattuto: mi dava il buon di con un sorriso ed entrava in chiesa ad offrire davanti al suo tabernacolo i voti della povera creatura di cui aveva nella veglia penosa assistito i patimenti. In quei momenti sentivo tutta la sua superiorita, tanto piu grande quanto piu inconscia. Quando don Luigi veniva alla Cascata, era un amico, un ingenuo compagno che conosceva molto meno di me le cose e le vie del mondo. Una cosa mi meravigliava: Don Luigi non parlava mai di se. Se, discorrendo, mi appellavo alla sua esperienza e gli dicevo: "voi sapete questo e quest'altro" non diceva ne si ne no; qualche volta impensieriva come se una subitanea rimembranza lo assalisse. E la tristezza, ogni giorno crescendo, gli oscurava lo sguardo. Un giorno, mentre all'ora consueta, noi due eravamo alla Cascata, capito il dottore De Emma. Era stato a casa, non ci aveva trovati ed era venuto a raggiungerci. Sedette sotto i noci e fe' da terzo nella nostra solita conversazione. Il discorso cadde sul _Renato_ di Chateaubriand, lugubre protesta del dubbio uscita dall'anima di un credente. --Strano enigma! sclamo il curato. --Enigma si, io dissi, e mostruoso, ma punto strano. --Come? domando Don Luigi. --Queste buie disfatte della ragione e della coscienza sono frequenti nella vita. --Il pittore ha ragione, disse il signor De Emma; le passioni buone o cattive sono lievito originale della nostra natura. Dopo una lunga incubazione erompono come il vaiolo, irresistibili, spesso micidiali, talvolta provvidamente salutari. Don Luigi parve colpito da queste parole, die una strana occhiata al dottore e domando: --Credete? --Si, colla differenza che il vaiolo si puo prevenirlo col vaccino, mentre per quell'altro male..... --Non vi sono preservativi? ed aggiunse dimessamente: ma e la virtu e il dovere, e....
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