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one i tremiti,--e veniva ad avvertirci che Don Luigi si era svegliato, che sospettava la presenza del medico e che era pronto a riceverlo. Si sali tosto, i due della scienza in capo fila, io, Mansueta e Baccio dietro, sulla punta dei piedi e rattenendo il respiro. Dal fondo della camera dove mi arrestai per non disturbare la visita, l'aspetto del buon curato mi apparve assai piu calmo e riposato che non fosse l'ultima volta che lo avevo veduto. Egli era sul letto, meno coricato che seduto, appoggiando il dorso su tre ampi cuscini. colle braccia distese lungo il corpo, fuori della coltre, arrivandogli questa, stretta e distesa, alla meta del petto soltanto. Cosa non comune per un vecchio, nessuna benda o berretta gli cingeva la testa; la sua canizie riposava liberamente sul capezzale. Ci mando un sorriso collettivo, e stese la mano al dottore, il quale, con mia meraviglia somma e somma dolcezza, chino il bel capo e baciolla. Allora vi fu uno scambio di sguardi che non dimentichero mai. Quello di Don Luigi pareva dire: "Voi sapete come e perche!" E quello del medico, corrucciato prima terribilmente, poscia d'un subito rassegnato: "Pur troppo!" Que' due sguardi racchiudevano tutto un dramma. XII. E un dramma sognai, molti drammi sognai, come appena ebbi raggiunto il letto e chiusi gli occhi che, dopo tante emozioni, ne avevano davvero bisogno. La famiglia De Boni, il terribile Sindaco, l'abatino, il caffe di Zugliano, il signor Intendente, quel misterioso De Emma, passarono nel mio cervello come in una lanterna magica, a due, a tre, a quattro, isolati, tutti insieme. mischiandosi, urtandosi, fuggendosi, fondendosi, come un _imbroglio_ degno delle piu romantiche _giornate_ uscite dalla fantasia di Calderon de La Barca o di Lopez de Vega. Sicche, quando la luce del giorno venne a svegliarmi, mi alzai balordo e rannugolato peggio di un autore che ha passato la notte guardando la punta asciutta di una penna di acciaio. Il tempo mi teneva bordone. Quale spettacolo mi si offerse quando spalancai le imposte! O sole, o beatitudine diffusa il di prima sull'universa natura! Piu nulla! Il cielo, di un grigio plumbeo ed uniforme avea fatto una discesa sulla terra; esso nascondeva le cime dei monti i quali parevano un altipiano fuggente in una linea retta senza soluzione di continuita, tracciata per il passaggio di un convoglio ferroviario. Piu in giu di quell'immensa coperta bianca, erravano, squarcia
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