ola,
svapora, svanisce, dilegua... lo so io... pur troppo!
E abbassandosi all'orecchio del fabbriciere anziano di S. Gaudenzio;
--Soltanto in donne!!!... lo so io...
--Uh! cattivo soggetto!
E una risatina tra carne e pelle piena di libidine senile e di riserva
bigotta.
Ma la piccola porta dai vetri pieni di gemme di pioggia, che vi
serpeggiavano or rapide or lente in tutte le direzioni, cigolo sui
cardini, e l'apparire di un personaggio dall'incesso lento e maestoso
fece restar li di botto tutte quelle labbra cicaleggianti, ronzanti e
roboanti. Il piccolo cancelliere si alzo, fece un arco della schiena,
afferro una sedia, l'alzo di peso, l'offerse; il fabbriciere spalanco
una enorme scatola, schiuse un sorriso cretino, si ripuli le labbra
colla lingua e mormoro un "posso?" dolce come una ciliegia bucherata
dai passeri; il bell'Ernesto se ne ritorno al bigliardo, con aria
dispettosa. Provatevi a interrompere un agricoltore che parla di un
prato di marcita, o un veterano che descrive un campo di battaglia!
Il nuovo arrivato, nientemeno che la prima autorita della provincia,
il rappresentante del governo, il signor "Intendente" come dicevasi a
que' tempi in Piemonte, chiuse con calma e dignita l'ampio ombrello
scarlatto dal manico d'ottone, e passando coll'indifferenza di un nume
fra gli astanti, ando a consegnarlo alla padrona perche lo facesse
asciugare; poi, sempre con quel tal passo, torno indietro, sedette,
non prima di aver ben divise l'una dall'altra le falde del lungo
soprabito, cavo il fazzoletto, si soffio il naso, vi raddrizzo sopra
gli occhiali, e, finalmente, con una voce da basso sfiatato:
--Servo di loro signori, disse, guardandosi intorno senza girar il
capo, tempaccio da lupi, eh! tempaccio da lupi.
E il maestro di scuola, il quale doveva essere un uomo maligno, e che,
solo fra tutti, non aveva mutato contegno all'arrivo del signor
Intendente, pensava piu che non mormorasse facendo mostra di gettar
gli occhi su un vecchio giornale:
"... Graviter commotus, et alto
Prospiciens, summa placidum caput extulit nuda".
Grandi erano il rispetto e la deferenza che creavano intorno al signor
Intendente l'alta sua carica e il suo burbero carattere; ma, quel
giorno, l'emozione degli animi era tanta che deferenza e rispetto
furono posti in un canto per dar luogo ad una salva di interrogazioni
che si successero fitte e insistenti come una gragnuola di maggio.
Lungi dall'indispettirsi per
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