FREE BOOKS

Author's List




PREV.   NEXT  
|<   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57   58   59   60   61  
62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81   82   83   84   85   86   >>   >|  
la diede a gambe, seguito dall'intiera falange. Mi inoltrai dissotto all'androne; non so perche, quella casa aveva qualcosa di strano da cui mi sentivo attirato. Nel cortile non c'era nessuno; sulla loggia che lo incoronava erano distese materasse e lenzuola in gran numero; un cagnolino guaiva presso una porta semichiusa. --Abbruciate altro aceto, mamma Lena! ouf! si direbbe che e morta da una settimana! E una vecchia, curva come un tronco abbattuto, attraverso il cortile con una lanterna in mano e miagolo: --Vengo, Lisa! e voi andate la da quel poveretto che a furia di piangere finira per perdere gli occhi. Era la casa della povera Gina. Due ragazzetti, i suoi orfani, vennero a sedersi accanto al cane, con una enorme scodella di latte e pan giallo, ridendo e giocando, fra l'una e l'altra boccata. Ma il cane di tanto in tanto ripeteva i guaiti. Partii da quel luogo, quasi col rimorso di averlo profanato colla mia indiscreta curiosita, e me ne ritornai al presbiterio, ripensando al sogno della notte e alla quantita e alla universalita degli umani dolori. Le campane dell'Ave Maria squillavano malinconicamente; in assenza di Baccio si era andato a cercare il suo sostituto, un vecchio piccino, pellagroso, e che zoppicava. Nell'alternarsi incerto degli squilli si sentiva qualche cosa del suo incesso. Entrai nella cucina, non illuminata che dalla fioca luce del crepuscolo: il fuoco era semispento. Un grosso moscone volava su e giu, ronzando affannosamente e dando ad ogni tratto del capo nelle casseruole appese ai muri. Non vedevo nessuno. --Il curato dorme ed io bevo. Venite a farmi compagnia. Era lo speziale, accovacciato e sepolto nell'ombra sotto la cappa immensa del camino. Mi avvidi subito ch'egli si era rifatto, colla bottiglia, delle noie e delle fatiche della giornata. I suoi occhietti brillavano nel buio come due carbonchi. Gli sedetti dirimpetto, e, sorseggiando quel vinettinino davvero squisito, si comincio a chiacchierare. Il lettore si imagina di leggieri quali dovettero essere e come insistenti le mie domande. Avevo giurato a me stesso di non chiudere occhio se non avessi prima saputo qualche cosa intorno a quel sindaco misterioso che mi appariva il perno, il movente del dramma, del cui svolgimento il caso mi faceva spettatore. Il Bazzetta sulle prime fu restio come un mulo. Sapeva di grandi cose (ci teneva a convincermene) ma prudenza gli suggeriva di tenerle per se. Pochi erano a
PREV.   NEXT  
|<   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57   58   59   60   61  
62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81   82   83   84   85   86   >>   >|  



Top keywords:

nessuno

 

qualche

 

cortile

 

compagnia

 

Venite

 

immensa

 
sepolto
 

avvidi

 

accovacciato

 

subito


speziale

 

camino

 
semispento
 

grosso

 

moscone

 

volava

 

crepuscolo

 
Entrai
 
incesso
 

cucina


illuminata

 
ronzando
 

appese

 
vedevo
 
curato
 

casseruole

 

rifatto

 

affannosamente

 
tratto
 

carbonchi


svolgimento

 

dramma

 

movente

 

faceva

 

Bazzetta

 

spettatore

 

appariva

 

avessi

 

saputo

 
intorno

misterioso

 
sindaco
 

convincermene

 

prudenza

 
suggeriva
 

tenerle

 

teneva

 

restio

 
Sapeva
 

grandi