tri.
--Quello fu il principio della sua fortuna.
Dall'altra parte del lago si gridava invece: Viva la sposa! viva gli
sposi! viva il signor Gaspare!--C'erano trenta o quaranta persone, tra
invitati, parenti, barcaiuoli e persone di servizio. Nel salone di
mezzo a pianterreno, aperto sul giardino, la tavola preparata per la
baldoria luccicava di bicchieri, di trionfi di vetro, di confetti,
senza dir nulla delle torte, dei marzapani, delle gelatine, che
avevano fatto venire da Locarno. Sopra una scansia presso il muro una
batteria di bottiglie dal collo d'argento aspettava il momento di
scendere in battaglia. Dal giardino ogni soffio piu` vivo del vento
portava dentro un profumo acuto di limoni misto al profumo caldo delle
vaniglie e dei gelsomini.
Isolina, bella, allegra, saltellava come una gattina nella sua
innocente giovinezza, finche` tutti sedettero a tavola e fu stappata la
prima bottiglia di vin bianco d'Asti, che inondo` della sua spuma
d'argento l'abitino della sposa.
--Viva la sposa, viva l'allegria!
--Viva il signor Gaspare, padre fortunato.
--A rivederci al battesimo.
Gaspare Carpigna provava nel cuore la dolcezza malinconica del padre
che vede la figliuola spiccare il volo dal nido, ma sa che va ad
essere felice. Isolina era per quell'uomo taciturno e mezzo selvatico,
l'unico ideale al mondo, e si puo` dire che i denari egli li avesse
radunati soltanto per lei. Era contento di maritarla bene e con onore.
Caspita! oltre il corredo le dava un trecentomila lire sulla mano, e
il resto alla sua morte.
Il vin d'Asti e il vecchio Barolo di dodici anni non furono versati
nel lago. L'allegria come avvien sempre in queste circostanze, un po'
tiepida e sconnessa in principio, comincio` subito a levare il bollore.
Gli spiriti fremevano come pentole a buon fuoco. A destra e a sinistra
del viale splendevano le ghirlande dei palloncini, un rosso, l'altro
verde, l'altro bianco, come una bandiera d'Italia, Dal lago veniva
sulle onde l'onda d'una serenata strimpellata in un canotto a
palloncini gialli, e gia` il segretario comunale col calice in mano,
cogli occhietti umidi, stava per leggere una poesia, quando entro` il
fattore che aveva una cassettina in mano, chiusa, piegata in una carta
e suggellata.
--L'ha portato un uomo,
--Un altro regalo per la sposa,
--Dalla qui, Pietro.
Isolina prese la cassettina, e pensando subito a una sua amica di
Luino, la colloco` sulla tavola, taglio` i suggelli co
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