ina dopo colazione, mentre il babbo si sprofondava nella sua
poltrona a leggere i giornali, mi sono avvicinata e appoggiatami colle
braccia alla spalliera, al di sopra della sua testa:
--Papa`,--dissi--Enrico e` a Milano.
--E cosi`--chiese il babbo burberamente.
--Siamo quasi alle feste di Natale....
--Non e` colpa mia se queste feste saranno cattive.
--Pensa, papa`....
--Basta, non seccarmi. Tu non puoi capire certe cose. Quando sarai
moglie, quando sarai madre, vedrai che col cuore non si scherza....
--Io non scherzo, papa`....--esclamai dolorosamente.
--Bene, bene; va', pensa ai tuoi regali....
Tentai ancora di parlare, ma, sentendo che gli occhi mi si riempivano
di pianto, corsi a rinchiudermi nella mia stanza. Non mi credono buona
che a baloccarmi e a far dei regalucci!
Piansi forse un'ora come una bimba.
Rimasi sola col mio corruccio fin verso l'ora del pranzo. Non
vedendomi comparire, venne a cercarmi la Costanza, una vecchia
guardarobiera, che da trent'anni vive in casa nostra. Non e` donna di
molto sapere, ma e` fedele come un vecchio cane. Da piccini la
chiamavamo la _Trottola_, per la sua maniera di camminare traballante,
a onde. Divenuti grandi, nessuno di noi si occupo` piu` di lei, che
continua a rimanere in casa come un vecchio mobile che serve sempre a
qualche cosa. Io preferisco essere servita da Julie, una svizzera
tedesca che parla un cattivo francese. Costanza, via via che invecchia
seguita a rintanarsi nella guardaroba, fra i cesti e i mucchi della
biancheria, contenta che la sopportino, e riconoscente, di quel pane,
di quel letto, di quel tetto che essa ottiene dalla carita` dei suoi
padroni.
Venne a cercarmi perche` fu la prima ad accorgersi che non uscivo da un
pezzo dalla mia stanza, e come se io le avessi gia` fatta la storia de'
miei dolori, entro` diritta nell'argomento dicendo:
--Non si faccia vedere cogli occhi rossi. Quel povero signore ha gia`
il cuore grosso cosi`. So bene che e` una grande passione; questa casa
non fu mai cosi` triste, nemmeno nei giorni che hanno portato via la
sua mamma. Sapesse quanto pregare ho fatto in questi giorni! Non va,
non puo` andare avanti cosi`, assolutamente no. Non c'e` di peggio sulla
terra che la discordia nelle famiglie. Il sor Enrico non e` cattivo e
io posso dirlo, perche` l'ho portato io al suo babbo quando e` venuto al
mondo. Bisogna fare qualche cosa per lui. E` un ragazzo vivo,
puntiglioso, che a pigliarlo colle buon
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