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i fossi. Oggi ho parlato con papa` e gli ho fatto capire che io non rimarro` a dividere questa desolazione, facendomi quasi complice di una discordia che offende i vivi e i morti. Il babbo n'e` commosso, e se tu gli mandi ora una parola vedrai che e` disposto a perdonare tutto. La Costanza, che ti porta questa lettera, e` incaricata di consegnarti anche una somma di ottocento lire, colla quale potrai soddisfare ai tuoi debiti d'onore. Paga, e vieni subito nelle braccia della tua... mammina". Costanza esegui` allegramente la sua commissione e io chiusi le mie gioie, e la presunzione nel cassettone. Non potevo tuttavia non dire parola al babbo. Aspettai la sera quando rimanemmo soli davanti al fuoco e gli dissi: --Papa`, ho pensato ai miei regali. Per domani voglio regalarti la pace, se la vuoi.... --Se me la trovi. --Enrico verra` a pranzo con noi. L'ho invitato io.... Il babbo fisso` gli occhi nella fiamma e non rispose. Io non gli lasciai il tempo di pensar troppo e soggiunsi: --Abbiamo pagato anche il suo debito.... --Chi l'ha pagato? --Egli crede che i denari vengano da te, ma Enrico sara` invece mio debitore. --E dove hai potuto trovare ottocento lire? --Me le ha prestate, anzi me le ha offerte, indovina.... --Non saprei.... --La Costanza. Il babbo aggrotto` un poco le ciglia. Se lo avesse saputo prima non l'avrebbe permesso, ma forse penso` che il miglior modo per evitare un male e` di prevederlo. Forse penso` ancora ch'egli aveva tardato troppo a perdonare, e che la vecchia Costanza, nel suo cuore di donna, aveva un assunto da compiere nella sua casa. Gli occhi suoi brillarono alla luce viva della fiamma, e vidi che a stento frenava le lagrime. Cerco` lentamente la mia mano, se la tenne un pezzo chiusa nella sua sulle ginocchia e infine con voce velata dalla commozione, esclamo`: --Avete fatto bene, grazie.... --La Costanza mi ha fatto promettere che io non ti avrei detto nulla, teme di offenderti.... --Io non le diro` nulla. --Ho accettato a patto che ella ricevesse una riga di scritto in cui mi dichiaro sua debitrice. Tu mi devi fare un altro piacere, papa`, lasciare cioe` che io paghi a poco a poco questo debito coi miei piccoli risparmi sulle spese inutili.... Sara` il mio debito di cuore. --Se cio` ti piace. Tuccia, volentieri. --E non dir piu`, Papa`, che io scherzo col cuore. Il babbo sorrise e diede una tenera occhiata al ritratto della povera mamma
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