mani dietro alla
schiena, colle quali dimenava una grossa canna come una coda e con
quegli occhi pesti pareva dirmi:--_Ocio_, matricolino che so tutto e
ti posso far legare.--Il _Trovatore_, aveva delle velleita`
patriottiche io era allora un bel giovinotto, con un bel pizzo di
barba: e anche quel po' di barba poteva essere interpretata come
un'idea sovversiva. Parlo dei tempi dei tedeschi.
Messo tra un marito geloso e un ringhioso amico di casa, il meno che
potessi fare era di usar prudenza, di rimettere il flauto
nell'astuccio, di sacrificare qualche sonetto, di compatire da lontano
a una povera donna caduta come un'agnella negli unghioni d'un orso
buono e stupido e di un lupo furbo e affamato.
E le cose sarebbero andate avanti un pezzo cosi`, e sarebbero
fors'anche finite in qualche maniera colla pace e colla noia, se tutto
ad un tratto l'illustre Franzon non fosse stato ufficiato ad assumere
la direzione dell'Ospedale delle partorienti a Venezia, carica che
portava il grado di medico di Corte e il titolo di cavalier della
Corona di ferro. Bagatella!
Questa nomina che lusingava la sfrenata ambizione e l'avidita` del
bravo ginecologo, poteva essere per la siora Nina una vera
liberazione.
Ma la poverina aveva fatto i conti senza il lupo. Franzon non era un
uomo da rinunciare troppo facilmente a una passione e a una comodita`,
neanche per l'onore della Corona di ferro. Scrisse da Venezia
all'amico che c'era una bella combinazione, un posto vacante alla
contabilita` di quella delegazione, con qualche vantaggio di soldo, che
lui poteva raccomandarlo a persone influenti: e poi torno` a scrivere
che l'aria delle lagune piu` calma, piu` carica di sale, era fatta
apposta per i mancamenti di respiro; non perdessero tempo,
inoltrassero subito una domanda all'I. R. delegato: al resto pensava
lui....
--Il lupo voleva avere la pecorella vicina....
--Precisamente cosi`. La povera Nina che di quella maledizione ne aveva
abbastanza, uso` di tutta la sua influenza presso il marito perche` non
si movesse; gli dimostro` che a Padova stavan bene, che vi avevano
amici e parenti, una bella casa, tutte le migliori comodita`, mentre un
trasloco e` una tempesta, un danno, un fastidio infinito. Prego` tanto,
carezzo` tanto la barba grigia del suo Malgoni, che costui, pigro gia`
la sua parte e nemico dei trambusti, fini` col ringraziare l'amico
lontano e disse di no. Questa risposta non fece che aguzzare la voglia
dell'illustre g
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