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utto il campo fu messo sottosopra e per poco non ne andava di mezzo la fortuna della giornata. Io, appoggiato al muro, pallido, irrigidito, non sapevo piu` in che mondo mi trovassi. Della lunga predica che il tenente infuriato e rosso in viso fece sonare al mio orecchio, io non intesi se non che, giunti a Milano, egli mi avrebbe condannato a un mese di prigione e a tre di consegna in caserma. E mantenne la parola da vero gentiluomo. Ne' panni suoi avrei fatto di piu`; ma quando mi fu concesso di uscire, tutto era finito, la battaglia era perduta. Sei mesi dopo ricevetti un bigliettino malinconico di mio zio, che mi pregava di andare a trovarlo e di perdonargli molte cose: non seppi resistere alla tentazione, e, sebbene avessi giurato di non porre piu` il piede nella sua casa, vi andai, Non era piu` lo zio d'una volta. Mi fece sedere accanto, mi prese malinconicamente la mano, mentre gli occhi gli si riempivano di lagrime. --Elisa?--balbettai con voce tremante. --E` malata.-- Il nemico era passato devastando il paese. DEBITI D'ONORE E DEBITI DI CUORE. _15 dicembre_. Negli anni passati la mia piu` grande ambizione era di fare un bel regalo al babbo il giorno di Natale. Sei mesi prima del gran giorno mi prendevo la testa tra le mani e cominciavo a pensare a un regalo che non fosse la ripetizione di un altro, ma una meraviglia nuova, una sorpresa.... Una volta era un ricamo sul filondente, un'altra volta un disegno a matita, una terza una sonatina di Schumann eseguita sul pianoforte; l'anno scorso fu un sonetto, il primo sonetto della mia vita (e forse l'ultimo), al quale il professore Tantini dovette accomodare le gambe e le rime. Il babbo si mostra sempre soddisfatto e orgoglioso della sua Tuccia, e io godo anche di piu` per due motivi, prima, perche` contento lui, e poi, perche` la gente mi loda, mi esalta e a me e` sempre piaciuto il fumo dell'incenso sotto il naso. Il Natale era insomma la festa della mia vanita`. Quest'anno mi sento grande e malinconica. Quel mendicare l'elemosina sulle lodi colla scusa del Santo, mi pare una cosa sciocca e indegna d'una ragazza che ha compiuto i diciassette anni. Qualche cosa e` avvenuto dentro di me, da qualche tempo a questa parte, ch'io non mi so spiegare; non e` pigrizia, non e` indifferenza, ma somiglia a un rimorso d'esser cresciuta tanto senza imparare a vivere meglio. Quest'anno c'e` una grande tristezza in casa mia, e
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