sano.
--Essa non immagina punto il mio pensiero,--disse fra se` il buon uomo,
a cui spiaceva e come uomo e come marito di mostrarsi in qualche parte
da meno di sua moglie. Sedevano innanzi al fuoco, come dicevo,
scaldandosi le ginocchia e discorrendo cosi`, quando a un tratto videro
venire innanzi la loro gallina, che si era levata ad ora insolita, e
che veniva a specchiarsi nella fiamma. Le sue penne mandavano bagliori
e fosforescenze d'oro e di piropo e, o fosse che i poveri vecchi la
vedessero attraverso le lagrime, o fosse altrimenti, parve loro una
cosa piovuta dal Cielo, se non proprio il gallo che converti` San
Pietro.
Il sor Paolino non pote` resistere a quella vista, e con un pretesto
usci`; e uscita anch'essa, poco dopo, la povera donna, ando` a bussare
all'uscio della vedova, in cerca d'un consiglio. Il canestraio trovo`
per via Angiolino del Trapano, suo vecchio amico, uomo prudente e
quasi letterato, gerente d'un giornale politico, che propugnava una
santa causa, Angiolino ascolto` la gran passione dell'amico e si
concertarono insieme sul modo di regolarsi in questa difficile
circostanza.
La mattina dopo, e precisamente la vigilia di Natale, Angiolino venne
a trovarlo a casa e strinse la mano alla sora Brigida. Egli s'era
messo quel di` l'abito scuro e teneva in mano il cappello a cilindro
come soleva fare nelle cerimonie o nei processi contro la santa causa.
Parlo` della mala piega delle cose d'Europa, dei tempi che si fanno
grossi, della poca fede, della poca umanita` che c'e` nel mondo, e stava
per aprire la bocca sull'argomento (che gia` Paolino era sugli spilli),
quando entro` dall'altra parte anche la vedova, cogli occhi rossi, come
il giorno che aveva trovato il suo pappagallo strozzato fra due ferri
della gabbia. Era anche questa un'intelligenza presa fra le due donne.
Tutti e quattro sedettero, sconcertati ciascuno per riguardo agli
altri, mentre la gallina, piu` fortunata di tutti, passeggiava
tranquilla, beccando le screpolature, quasi che al mondo non
esistessero ne` i grandi ne` i piccoli affanni.
Vi fu un istante di silenzio.
Poi Angiolino del Trapano, carezzando colla manica il pelo del suo
cappello, coll'occhio fisso alla gallina:--Fortunate le
galline,--disse, che sfuggono a queste preoccupazioni! Esse posseggono
ancora quella semplicita` che gli uomini, fatti tiranni di se` stessi,
mettono in non cale, correndo dietro, come sciacalli, al proprio
interesse, paghi soltanto quando
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