le mani, o una torcia stearica per
fargli lume.
Io intanto non perdevo di vista il campanile di Grolasecca.
Il mio bonissimo zio, dopo avere stretta fra le sue la mano del
marchesino, distese sopra un tavolino una carta geografica della
provincia, dove il tenente continuo` la sua lezione, seduto accanto
all'Elisa. Vi fu un momento che questa abbasso` la testa per meglio
orientarsi, e il tenente abbasso` la sua, rasentando colle labbra i
capelli della mia cara cugina. La battaglia era veramente disastrosa
per me. Mentre pareva che i due eserciti volessero riposare un poco,
le fucilate rincominciarono nel mio cuore: e son fucilate che fanno
squarci, non c'e` muro che tenga! Mio zio, facendosi visiera colle due
mani, cercava il nemico in su quel di Sesto Calente, e gridava:--Si
restringono;--mentre il tenente sussurrava delle paroline topografiche
all'orecchio di Elisa.
--Signor tenente!--gridai, saltando a un tratto sul terrazzino.
La mia bella cugina si scosse, mi riconobbe e grido`:--To', Pierino.
--Sei tu, nipote mio?--esclamo` mio zio con poco entusiasmo.
--Cos'avete, caporale?--interruppe il tenente in un modo insolito; e
voltosi a mio zio:--Perdonera`, ma vi puo` essere un pericolo.
--La patria, la patria anzi tutto,--osservo` quel sant'uomo di mio zio
Michele.
--Una compagnia di Neri passeggia sul sagrato di Golasecca,--dissi
affannosamente e, voltomi alla Lisa, le chiesi:--Come stai?
--Sto bene....--rispose confusamente.
--E` ben sicuro d'averli veduti!--torno` a dimandare il tenente un po'
seccato.
--Co' miei occhi....--ripicchiai insolentemente.
--Prenda i suoi uomini e faccia un giro per tutta la vigna, osservando
attentamente tutti i punti all'intorno: anzi sara` bene che salga su
qualche pianta.
Mentre il tenente parlava, i miei occhi erano inchiodati addosso
all'Elisa che abbasso` i suoi.
--Ha capito, caporale?
--Sissignore,--risposi a denti stretti.
--E non perda di vista....
--Ho capito!--gridai, interrompendolo, e voltai le spalle.
--Se i Neri ci lasceranno un po' di pace, le permettero` di far
colazione con suo zio.
--Abbi pazienza, nipote mio: la patria anzi tutto.--E mio zio rideva.
La parola colazione il marchesino non l'aveva fatta sonare per nulla:
mio zio, che non ci pensava nemmeno, si risveglio` come di soprassalto;
penso` che il povero marchese poteva aver fame, e mentre io facevo il
giro della vigna, presto presto, un tovagliolo, un pajo d'uova frit
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