ra un'altra pianta
piu` alta e attacco` l'altro capo, e Dio sa come pote` impiccarsi a
mezz'aria all'altezza d'un campanile.
--I matti hanno una gran forza.
--M'e` toccato vederlo tra il chiaro e il fosco. Il freddo aveva gelata
anche la corda e il matto pareva di vetro.
--La Bortola del sarto ha vinto cinquantasei lire coi numeri del
matto.
Il Rosso rise ancora gonfiando gli occhi slavati.
--Quello era un conte diventato matto per i liquori.
--Chi troppo, chi nulla....
--C'e` qui il maresciallo.
Venne anche il sindaco e il dottore. Il cadavere fu scoperto. Pareva
una mummia ingiallita. La creta gli riempiva ancora la bocca e i
forellini del naso.
_Pill_ pareva diventato di sasso e guardava il morto con occhio
lagrimoso.
Povero Gasparino! lo si sarebbe detto un fossile di tremila anni, e
nel suo freddo abbandono non si scorgeva che una tenue espressione
d'ironia agli spigoli della bocca. Non era certo la creta che lo
faceva ridere.
......................
_Pill_ mangio` poco quel giorno.
PARLATENE ALLA ZIA
(DIALOGO)
Questo dialogo fu due volte interpretato in famiglia con vera
intelligenza d'artisti dalla signora Maria Nessi e dal Dott. Giuseppe
De Capitani d'Arzago, ai quali m'ispirai nella Correzione e nella
riproduzione della scena.
E. D. M.
NICOLO`
e` un giovinetto maturo, che ha gia` fatto le sue
campagne. Gran buon diavolo nel fondo. Siamo in
campagna nella villa d'Incirano. Nicolo` in
cappello di paglia e in abito grigio chiaro, entra
dal giardino e dice a qualcuno che non si vede:
Grazie, aspettero`.
Da` un'occhiata intorno, si passa una mano nei
capelli e con un breve sospiro d'affanno dice:
Eccomi qua. Il cuore mi batte come se volesse scoppiare. Ho paura di
aver gia` fatto un passo falso. Basta! sono ancora in tempo a pentirmi
e se sara` il caso, infilero` l'uscio.
Si abbandona su un divano.
Sicuro, Nicolo`: se non concludi qualche cosa quest'oggi, tu morirai
nel tuo letto in odore di verginita`. No, no: e` tempo che tu la pigli
questa moglie benedetta! Vedi?
va a guardarsi in uno specchio.
Tu sei arrivato a quell'eta` in cui, se il frutto non si coglie, casca
in terra a marcire. Non sei un brutto mostro: che, che?
carezzandosi i baffi.
Puoi passare ancora per un giovanotto in gambe, ma.... qua e la`
comincia a spuntare qualche capello meno nero degli altri. Certe
mattine
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