ra, oltre le eriche e il bruco,
puo` sopportare. Queste piantagioni non sono molto antiche e appunto
per cio`, non sono molto note. Della maggior parte si ricordano i
nostri padri d'aver veduto i primi germogli, quando ancora quel nudo
tratto di paese non era che una nuda sodaglia. Oggi il bosco e` maturo,
non diro` per i ladri, che non vivono piu` per i boschi, ma per tutti
coloro che amano le meste solitudini e sognano sempre, quando sono in
un luogo, di trovarsi in un altro.
A me questi boschi ricordano per esempio, certe solitudini dell'antica
Caledonia: e il piu` bello si e` che in Caledonia non ci sono mai stato.
Ma non si e` letto inutilmente a dodici anni una dozzina di romanzi del
Walter Scott, seduti all'ombra di un'antica quercia, o anche solo sul
pianerottolo della scala. Se non e` come in Scozia, vi son tratti nei
boschi di Limbiate che potrebbero essere trasportati in Scandinavia e
allora e` ancora piu` bello per chi ama viaggiare a piedi.
Le piante d'un verde scuro perenne, di un fusto magro e diritto, che
si apre a larga piuma o a ombrello, collocate a migliaia l'una presso
l'altra in una disposizione quasi simmetrica, e cosi` per l'estensione
di cinque o sei miglia: i viali che tagliano questi eserciti di piante
e si prolungano, si sprofondano nel verde a perdita d'occhio: le forre
di altissime erbe filiformi dove non entrano che i bracchi: la terra
gialla, rotta da immensi crepacci dove la picchia il sole: molle,
melmosa, scivolante come il sapone dove l'acqua stagna: gli scoli
d'acqua piovana che scendono a formare pozze, paludi, laghetti, e fin
dei laghettoni perenni circondati da conifere con increspature e
piccole tempeste sconosciute al mondo, come quelle delle anime
modeste: e poi aggiungete un silenzio profondo, non interrotto nemmeno
dal solito stormire delle fronde (il pino e` taciturno) e i chiarori
celestiali e mistici dell'aria al disopra di tanto verde, e le fiamme
vaganti del tramonto veduto attraverso alle fessure del bosco....
tutto cio` voglio dire, mi ha tante volte trasportato fuori di me in
una regione dove io sento che son vissuto un'altra volta, forse
diecimila anni fa.
Oh la poesia, amici, e` pur la dolcissima cosa! Voi uscite un mattino
d'autunno, con un libro, mettiamo Aleardo Aleardi, nella tasca del
carniere, col fucile ad armacollo, col vostro cane che vi saltella
innanzi, girate dietro le case, pigliate verso il cimitero vecchio,
date un'occhiata a quei poveri morti e
|