da montanina di un fazzoletto rosso,
distendeva tutto all'ingiro i pannolini del bucato.
Fui interrotto nelle mie rapide osservazioni dalla buona Mansueta che,
viste schiuse le imposte, si era affrettata a prepararmi il caffe e me
lo porgeva, fumante e profumato, chiedendomi come avessi passata la
notte.
Chiesi subito del curato: stava cantando messa.
Quel _cantando_ mi fe' rissovvenire che eravamo in domenica; eppero mi
credetti in dovere di affrettare la mia modesta toeletta per dar
saggio del mio rispetto ai doveri dell'ospitalita, col far parte dei
fedeli raccolti in quel momento intorno a Don Luigi.
Discesi e, poiche la vecchia mi aveva preceduto di qualche tempo,
giunto in faccia alla scaletta, mi trovai imbarazzato davanti a due
porte, non ricordandomi quale di esse mettesse al gabinetto da cui ero
uscito la sera. Ne apersi una a caso e mi accorsi di aver sbagliato;
pure andai avanti. Ne valeva la pena. Era il deposito delle
suppellettili piu importanti e degli arredi sacri di maggior valore,
il _capharnaum_ della chiesa. Il baldacchino rosso a ricami e frangie
d'oro, sorretto dalle sue quattro aste collocate in altrettanti vasi
di pietra, occupava, con una posa obliqua che rammentava un ubriaco,
il mezzo dello stanzone.
Intorno, candelabri di metallo pulito, lanterne da processione infisse
sopra bastoni di color rosso gia sbiadito verso le estremita dal
sudore delle mani dei _confratelli_; crocifissi pure di
metallo--allampanati, portanti al congiungimento delle due aste una
specie di rosa fatta di raggi in ottone invece del Cristo. Tuttocio,
disposto in ordine di battaglia sul pavimento, pareva allacciato, come
da serpi di argento, dalle catenelle sottili dei turiboli. Un armadio
gigantesco sorgeva contro il muro: le imposte ne erano spalancate. Vi
pendeva tutta una famiglia di abiti sacerdotali, camicie, cotte,
stole: guardando da lontano somigliavano una fila di preti
appiccati. Un grosso messale antico mi tento; l'apersi, e lessi in
lettere rosse intercalate a lettere nere: _Breviarium Romanum ex
decreto Sacrosanti Concilii Tridentini restitutum, S. PII
V. Pontificis Maximi jussu Editum, Clementis VIII et Urbani
VIII. Auctoritate recognitum in quo Officia novissima sanatorum
accurate sunt disposita. Venetiis, MDCCXXVII. Apud Nicolaum
Pezzana_. Una di quelle vecchie edizioni logore e belle che fanno
pensare. Quasi a ogni pagina erano mazzetti di rose disseccate che
avevano colorato leggermente all
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