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egno di un signore! E dirigendomi la parola: --Siamo in certi paesi, illustrissimo, che si ha proprio vergogna quando arriva un forestiero come lei. Basta, Don Luigi le spieghera meglio ogni cosa. Ecco, s'accomodi qui: questo e il suo gabinetto. Cio che la ingenua Perpetua chiamava il gabinetto del signor curato, era uno stanzone ampio ed alto, cosi che avrebbe potuto servire per una festa da ballo. Sedetti sopra una specie di divano coperto di una pelle color caffe, arrestata all'ingiro da piccoli bottoni d'ottone, e mi diedi ad osservare. Davanti a me un largo tavolo quadrato, in vecchio noce annerito, appoggiato a quattro gambe solide come colonne, dominava da protagonista la scena. Per meta coperto da un tappeto di panno verde grossolano, sopportava due alte cataste di registri legati in cuoio, senza dubbio i registri delle nascite e delle morti, questa _scrittura doppia_, questa _Entrata ed Uscita_ di un commercio senza soluzione di continuita, per quanto possano mutare i tempi e gli avvenimenti. Accanto ad essi il breviario aperto pareva annoiarsi aspettando la ripresa della lettura interrotta, in compagnia di un gran calamaio di piombo da cui aveva l'aria di spiccare il volo una coppia di penne d'oca; appoggiato al calamaio un rotolo di carta azzurrognola coperta di fitti e grossi caratteri. A destra del tavolo nereggiava gettando un'ombra lunga e tagliente sulla parete, una libreria. Le novanta volte su cento voi potete giudicare del carattere, delle abitudini, degli affetti di un uomo dal frontispizio dei volumi schierati nella sua libreria, E cio sopratutto in quelle silenti dimore delle creature pensanti, sepolte nella monotona vita della provincia, case bianche che serbano una tal aria di modesta aristocrazia, se cosi e lecito esprimermi, in mezzo al bottegume ed al borghesume; oasi strappate dagli uragani della vita al giardino della civilta, dalla civilta dimenticate, ma che il viaggiatore filosofo saluta e benedice talvolta colla pia gioia del nomade nel deserto. La non troverete le cento nullita letterarie di cui si pasce ogni giorno la curiosita cittadina; il libercolo, l'opuscolo di circostanza, il volume a margini sterminati, ultimo portato della speculazione libraria, li cercherete invano sotto ai vetri puliti di quegli scaffali che racchiudono tutte le memorie di un passato, pane quotidiano di spiriti che, per lo piu tuffati in un ozio meditativo, non hanno bisogno di nuovi sapori, di sal
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