dormiro dal vostro curato.
Il viso del sagrestano si illumino.
--Che buona idea, signor mio, che bel pensiero, esclamo con quella sua
voce strozzata che parea voler farsi ad ogni costo gentile per
ringraziarmi. E soggiunse, mettendomi le mani ai panni:
--Dia a me la valigia, dia tutto a me; la si metta in liberta; che
bella improvvisata per don Luigi! questa sera ne aveva proprio
bisogno. Se sapesse, signor mio, come ritorna sbigottito il
pover'uomo dalle visite ai moribondi! ne perde l'appetito per una
settimana.
--Badate, gli diss'io cedendogli il mio piccolo bagaglio; badate che
spendero la vostra parola; che senza le informazioni che mi avete
fornite, non avrei osato certo....
--Ma che dice! vedra che accoglienza le sara fatta; e ne avro anch'io
la mia parte, per avervi guidato.
Tutto il contegno del bravo montanaro rivelava un non so che di tanto
sinceramente cortese che arrivati che fummo alla porticina del
presbiterio, ogni trepidazione, ogni ripugnanza mi avevano lasciato:
mi pareva quasi che quell'uomo e quella casa li avessi conosciuti e
frequentati gia da gran tempo.
IV.
Uno squillo sottile e prolungato rispose allo scrollo potente che il
sagrestano, avvezzo alle corde del campanile, aveva dato all'esile
cordicina verde che uscia da un buco dell'imposta. Pochi istanti dopo,
un rumor di passi si avvicino e una vocina fievole chiese chi fosse.
--Son Baccio.
E la porta si aperse.
Cesare entrando in Roma colle spoglie delle Gallie, non aveva certo
l'aspetto piu altiero e piu trionfante di quello di Baccio, quando,
penetrato nel corridoio e fatto un sorriso alla vecchierella che ci
aveva aperto, disse a me:
--Resti servito!
La prima senzazione che provai, fu di un profumo d'incenso diffuso,
misto a quell'odore senza nome che emana dalla umidita delle pareti
nelle case poco abitate. La vecchierella che precedeva col lume,
parlava a bassa voce colla mia guida; giunta in fondo al corritoio che
dava in un cortiletto, si arresto, mentre l'altro proseguiva col
bagaglio e poiche le fui giunto vicino, alzo con ingenua famigliarita
la lucernetta fino all'altezza del mio naso; allora vidi due occhietti
lucidi e profondi che mi fissavano con una curiosita che sapeva di
investigazione e che si sciolse in un lungo sorriso immobile.
--Santa Caterina! sclamo poi precedendomi di nuovo attraverso i
ciottoli erbosi, se l'avessi saputo prima, avrei almeno allestito
qualche cosa che fosse d
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