et naturale inglese, la franzese, la spagnola, et l'italiana."
Ibid. MS.
[56] "E in tutto coragiosa, et cosi resoluta, che per nessuna adversita,
ne per nessun pericolo nel qual si sia ritrovata, non ha mai pur
mostrato, non che commesso atto alcuno di vilta ne di pusillanimita; ha
sempre tenuta una grandezza et dignita mirabile, cosi ben conoscendo
quel che si convenga al decoro del Re, come il piu consummato
consigliero che ella habbia; in tanto che dal procedere, et dalle
maniere che da tenuto, et tiene tuttavia, non si puo negare, che non
mostri d'esser nata di sangue veramente real." Ibid. MS.
[57] "Della qual humilita, pieta, et religion sua, non occorre
ragionare, ne renderne testimonio, perche son da tutti non solo
conosciute, ma sommamente predicate con le prove.... Fosse come un debol
lume combattuto da gran venti per estinguerlo del tutto, ma sempre
tenuto vivo, et difeso della sua innocentia et viva fede, accioche
havesse a risplender nel modo che hora fa." Ibid. MS.
[58] Burnet, History of the Reformation, (Oxford, 1816,) vol. II. part
ii. p. 557.
[59] Strype, Memorials, (London, 1721,) vol. III. p. 93.
[60] "Non si scopri mai congiura alcuna, nella quale, o giusta o
ingiustamente, ella non sia nominata.... Ma la Regina sforza quando seno
insieme di riceverla in publico con ogni sorte d'humanita et d'honore,
ne mai gli parla, se non di cosa piacevole." Relatione di Gio. Micheli.
MS.
[61] Hall, Chronicle, (London, 1809,) pp. 692, 711.--Sepulvedae Opera,
vol. II. pp. 46-48.
Sepulveda's account of the reign of Mary becomes of the more authority
from the fact that he submitted this portion of his history to the
revision of Cardinal Pole, as we learn from one of his epistles to that
prelate. Opera, tom. III. p. 309.
[62] Yet the emperor seems to have written in a somewhat different style
to his ambassador at the English court. "Desfaillant la force pour
donner assistance a nostre-dicte cousine comme aussy vous scavez qu'elle
deffault pour l'empeschement que l'on nous donne du coustel de France,
nous ne veons aulcun apparent moyen pour assheurer la personne de
nostre-dicte cousine." L'Empereur a ses Ambassadeurs en Angleterre, 11
juillet, 1553, Papiers d'Etat de Granvelle, tom. IV, p. 25.
[63] Charles, in a letter to his ambassador in London, dated July 22,
1553, after much good counsel which he was to give Queen Mary, in the
emperor's name, respecting the government of her kingdom, directs h
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