torto, o al diritto, conviene ch'il forestiero soccumba; ne
bisogna pensar che mai si sottomettessero l'Inglesi come l'altre nationi
ad uno che chiamano l'Alcalde della Corte, spagnuole di natione, che
procede sommariamente contra ogn'uno, per vie pero, et termini
Spagnuoli; havendo gl'Inglesi la lor legge, dalla quale non solo non si
partiriano, ma vogliano obligar a quella tutti gl'altre." Relatione di
Gio. Micheli, MS.
[130] Holinshed, vol. IV. p. 80.--Strype, Memorials, vol. III. p.
227.--Memorial de Voyages, MS.--Leti, Vita di Filippo II., tom. I. p.
236.
[131] Relazione di Roma di Bernardo Navagero, 1558, published in
Relazioni degli Ambasciatori Veneti, Firenze, 1846, vol. VII. p. 378.
Navagero, in his report to the senate, dwells minutely on the personal
qualities as well as the policy of Paul the Fourth, whose character
seems to have been regarded as a curious study by the sagacious
Venetian.
"Ritornato a Roma, rinuncio la Chiesa di Chieti, che aveva prima, e
quella di Brindisi, ritirandosi affatto, e menando sempre vita privata,
aliena da ogni sorte di publico affare, anzi, lasciata dopo il saco Roma
stessa, passo a Verona e poi a Venezia, quivi trattenendosi lungo tempo
in compagnia di alcuni buoni Religiosi della medesima inclinazione, che
poi crescendo di numero, ed in santita di costumi, fondarono la
Congregazione, che oggi, dal Titolo che aveva Paolo allora di Vescovo
Teatino, de Teatini tuttavia ritiene il nome."
See also Relazione della Guerra fra Paolo Quarto e Filippo Secondo, di
Pietro Nores, MS.
[132] Relazione di Bernardo Navagero.
[133] Ibid.--Nores, Guerra fra Paolo Quarto e Filippo Secondo,
MS.--Giannone, Istoria Civile del Regno di Napoli, (Milano, 1823,) tom.
X. pp. 11-13.
[134] "Vuol essere servito molto delicatamente; e nel principio del suo
pontificato non bastavano venticinque piatti; beve molto piu di quello
che mangia; il vino e possente e gagliardo, nero e tanto spesso, che si
potria quasi tagliare, e dimandasi mangiaguerra, il quale si conduce dal
regno di Napoli." Relazione di Bernardo Navagero.
[135] "Nazione Spagnuola, odiata da lui, e che egli soleva chiamar vile,
ed abieta, seme di Giudei, e feccia del Mondo." Nores, Guerra fra Paolo
Quarto e Filippo Secondo, MS.
"Dicendo in presenza di molti: che era venuto il tempo, che sarebbero
castigati dei loro peccati; che perderebbero li stati, e che l'Italia
saria liberata." Relazione di Bernardo Navagero.
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