attata,
Ne le puo dar aiuto, che le vaglia.
Pero che Orlando tanto stretto il tiene,
Che star con seco a fronte gli conviene.
Nel suo segreto fe questo pensiero,
Trar fuor di schiera quel Conte gagliardo;
E poi Che ucciso l'abbia in su 'l sentiero,
Tornare a la battaglia senza tardo;
Pero che a lui par facile e leggiero
Cacciar soletto quel popol codardo;
Che tutti insieme, e 'l suo Re Galafrone,
Non li stimava quanto un vil bottone.
Con tal proposto si pone a fuggire,
Forte correndo sopra la pianura;
Il Conte nulla pensa a quel fallire,
Anzi crede che 'l faccia per paura.
Senz' altro dubbio se 'l pone a seguire,
E gia son giunti ad una selva scura
Appunto in mezzo a quella selva piana,
Era un bel prato intorno a una fontana.
Fermossi ivi Agricane a quella fonte,
E smonto de l'arcion per riposare,
Ma non si tolse l'elmo da la fronte,
Ne piastra, o scudo si volse levare;
E poco dimoro, che giunse 'l Conte,
E come il vide a la fonte aspettare,
Dissegli: Cavalier, tu sei fuggito,
E si forte mostravi e tanto ardito!
Come tanta vergogna puoi soffrire,
A dar le spalle ad un sol cavaliero!
Forse credesti la morte fuggire,
Or vedi che fallito hai il pensiero;
Chi morir puo onorato dee morire;
Che spesse volte avviene e di leggiero,
Che, per durar in questa vita trista,
Morte e vergogna ad un tratto s'acquista.
Agrican prima rimonto in arcione,
Poi con voce soave rispondia
Tu sei per certo il piu franco Barone,
Ch'io mai trovassi ne la vita mia,
E pero del tuo scampo fia cagione
La tua prodezza e quella cortesia,
Che oggi si grande al campo usato m'hai,
Quando soccorso a mia gente donai.
Pero ti voglio la vita lasciare,
Ma non tornasti piu per darmi inciampo.
Questo la fuga mi fe simulare,
Ne v'ebbi altro partito a darti scampo.
Se pur ti piace meco battagliare,
Morto ne rimarrai su questo campo;
Ma siami testimonio il cielo e 'l sole,
Che darti morte mi dispiace e duole.
Il Conte gli rispose molto umano,
Perche avea preso gia di lui pietate;
Quanto sei, disse, piu franco e soprano,
Piu di te mi rincresce in veritate,
Che sarai morto, e non sei Cristiano,
Ed anderai tra l'anime dannate;
Ma se vuoi il corpo e l'anima salvare,
Piglia battesmo, e lascierotti andare.
Disse Agricane, e riguardollo in viso:
Se tu sei Cristiano, Orl
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