FREE BOOKS

Author's List




PREV.   NEXT  
|<   245   246   247   248   249   250   251   252   253   254   >>  
Par d'umani sospiri e di singulti; E un non so che confuso instilla al core Di pieta, di spavento e di dolore. Pur tragge alfin la spada, e con gran forza Percote l'alta pianta. Oh maraviglia! Manda fuor sangue la recisa scorza, E fa la terra intorno a se vermiglia. Tutto si raccapriccia; e pur rinforza Il colpo, e 'l fin vederne ei si consiglia. Allor, quasi di tomba, uscir ne sente Un indistinto gemito dolente; Che poi distinto in voci: Ahi troppo, disse, M' hai tu, Tancredi, offesso: or tanto basti: Tu dal corpo, che meco e per me visse, Felice albergo gia, mi discacciasti. Perche il misero tronco, a cui m'affisse Il mio duro destino, ancor mi guasti? Dopo la morte gli avversarj tuoi, Crudel, ne' lor sepolcri offender vuoi? Clorinda fui: ne sol qui spirto umano Albergo in questa pianta rozza e dura; Ma ciascun altro ancor, Franco o Pagano, Che lassi i membri a pie dell'alte mura, Astretto e qui da novo incanto e strano, Non so s' io dica in corpo o in sepoltura. Son di sensi animati i rami e i tronchi; E micidial sei tu, se legno tronchi. Qual infermo talor, ch'in sogno scorge Drago, o cinta di fiamme alta Chimera, Sebben sospetta, o in parte anco s'accorge Che simulacro sia non forma vera, Pur desia di fuggir, tanto gli porge Spavento la sembianza orrida e fera: Tale il timido amante appien non crede Ai falsi inganni: e pur ne teme, e cede: E dentro il cor gli e in modo tal conquiso Da varj affetti, che s' agghiaccia e trema; E nel moto potente ed improvviso Gli cade il ferro: e 'l manco e in lui la tema. Va fuor di se. Presente aver gli e avviso L' offesa donna sua, che plori e gema: Ne puo soffrir di rimirar quel sangue, Ne quei gemiti udir d'egro che langue. Cosi quel contra morte audace core Nulla forma turbo d' alto spavento; Ma lui, che solo e fievole in amore, Falsa imago deluse e van lamento. Il suo caduto ferro instanto fuore Porto del bosco impetuoso vento, Sicche vinto partissi; e in sulla strada Ritrovo poscia, e ripiglio la spada. Pur non torno, ne ritentando ardio Spiar di novo le cagioni ascose; E poi che, giunto al sommo Duce, unio Gli spirti alquanto, e l'animo compose, Incomincio: Signor, nunzio son io Di non credute e non credibil cose. Cio che dicean dello spettacol fero, E del suon paventoso, e tutto vero.
PREV.   NEXT  
|<   245   246   247   248   249   250   251   252   253   254   >>  



Top keywords:

tronchi

 

spavento

 
sangue
 

pianta

 
singulti
 

Presente

 

potente

 
improvviso
 

avviso

 

rimirar


soffrir

 

gemiti

 

sospiri

 
offesa
 

timido

 

amante

 
appien
 

orrida

 

sembianza

 

confuso


fuggir
 

Spavento

 
conquiso
 
affetti
 

agghiaccia

 
inganni
 

dentro

 

audace

 

spirti

 

alquanto


compose

 

giunto

 

ritentando

 
ascose
 

cagioni

 

Incomincio

 

Signor

 

spettacol

 

paventoso

 

dicean


nunzio

 

credute

 
credibil
 

ripiglio

 

deluse

 

lamento

 

fievole

 

contra

 

caduto

 
partissi