ando sei.
Chi mi facesse Re del Paradiso,
Con tal ventura non la cangierei;
Ma sin or ti ricordo e dotti avviso,
Che non mi parli de' fatti de' Dei,
Perche potresti predicar invano;
Difenda it suo ciascun co 'l brando in mano.
Ne piu parole; ma trasse Tranchera,
E verso Orlando con ardir s'affronta.
Or si comincia la battaglia fiera,
Con aspri colpi, di taglio e di ponta;
Ciascun e di prodezza una lumiera,
E sterno insieme, com'il libro conta,
Da mezzo giorno insino a notte scura,
Sempre piu franchi a la battaglia dura.
Ma poi che 'l sol avea passato il monte
E cominciossi a far il ciel stellato,
Prima verso del Re parlava it Conte;
Che farem, disse, the 'l giorno n'e andato?
Disse Agricane, con parole pronte:
Ambi ci poseremo in questo prato,
E domattina, come il giorno appare,
Ritorneremo insieme a battagliare.
Cosi d'accordo il partito si prese;
Lega il destrier ciascun come gli piace,
Poi sopra a l'erba verde si distese:
Come fosse tra loro antica pace,
L'uno a l'altro vicino era e palese.
Orlando presso al fonte isteso giace,
Ed Agricane al bosco piu vicino
Stassi colcato, a l'ombra d'un gran pino.
E ragionando insieme tutta via
Di cose degne e condecenti a loro,
Guardava il Conte il ciel, poscia dicia:
Questo the ora veggiamo, e un bel lavoro,
Che fece la divina Monarchia,
La luna d'argento e le stelle d'oro,
E la luce del giorno e 'l sol lucente,
Dio tutto ha fatto per l'umana gente.
Disse Agricane: Io comprendo per certo,
Che to vuoi de la fede ragionare;
Io di nulla scienza son esperto,
Ne mai sendo fanciul, volsi imparare;
E ruppi il capo al maestro mio per merto;
Poi non si pote un altro ritrovare,
Che mi mostrasse libro, ne scrittura,
Tanto ciascun avea di me paura.
E cosi spesi la mia fanciullezza,
In caccie, in giochi d'arme e in cavalcare;
Ne mi par che convenga a gentilezza,
Star tutto il giorno ne' libri a pensare;
Ma la forza del corpo e la destrezza
Conviensi al cavaliero esercitare;
Dottrina al prete, ed al dottor sta bene;
Io tanto saccio quanto mi conviene.
Rispose Orlando: Io tiro teco a un seguo,
Che l'armi son del'uomo il primo onore;
Ma non gia che 'l saper faccia un men degno,
Anzi l'adorna com' un prato il fiore;
Ed e simile a un bove, a un sasso, a un legno,
Che non pensa a l'eterno Creatore;
|