Tutta di nuovo e poco inanzi fatta.
Quivi a Medoro fu per la donzella
La piaga in breve a sanita ritratta;
Ma in minor tempo si senti maggiore
Piaga di questa avere ella nel core.
Assai piu larga piaga e piu profonda
Nel cor senti da non veduto strale,
Che da' begli occhi e da la testa bionda
Di Medoro avvente l'arcier c'ha l'ale.
Arder si sente, e sempre il fuoco abonda,
E piu cura l'altrui che 'l proprio male.
Di se non cura; e non e ad altro intenta,
Ch'a risanar chi lei fere e tormenta.
La sua piaga piu s'apre e piu incrudisce,
Quanto piu l' altra si restringe e salda.
Il giovine si sana: ella languisce
Di nuova febbre, or agghiacciata or calda.
Di giorno in giorno in lui belta fiorisce:
La misera si strugge, come falda
Strugger di nieve intempestiva suole,
Ch'in loco aprico abbia scoperta il sole.
Se di disio non vuol morir, bisogna
Che senza indugio ella se stessa aiti:
E ben le par che, di quel ch' essa agogna,
Non sia tempo aspettar ch' altri la 'nviti.
Dunque, rotto ogni freno di vergogna,
La lingua ebbe non men che gli occhi arditi;
E di quel colpo domando mercede,
Che, forse non sapendo, esso le diede.
O Conte Orlando, o Re di Circassia,
Vestra inclita virtu, dite, che giova?
Vostro alto onor, dite, in che prezzo sia?
O che merce vostro servir ritruova?
Mostratemi una sola cortesia,
Che mai costei v'usasse, o vecchia o nuova,
Per ricompensa e guidardone e merto
Di quanto avete gia per lei sofferto.
Oh, se potessi ritornar mai vivo,
Quanto ti parria duro, o Re Agricane!
Che gia mostro costei si averti a schivo
Con repulse crudeli et inumane.
O Ferrau, o mille altri ch'io non scrivo,
Ch'avete fatto mille pruove vane
Per questa ingrata, quanto aspro vi fora
S'a costu' in braccio voi la vedesse ora!
Angelica a Medor la prima rosa
Coglier lascio, non ancor tocca inante;
Ne persona fu mai si avventurosa,
Ch'in quel giardin potesse por le piante.
Per adombrar, per onestar la cosa,
Si celebro con cerimonie sante
Il matrimonio, ch'auspice ebbe Amore,
E pronuba la moglie del pastore.
Fersi le nozze sotto all'umil tetto
Le piu solenni che vi potean farsi;
E piu d'un mese poi stero a diletto
I duo tranquilli amanti a ricrearsi.
Piu lunge non vedea del giovinetto
La donna, ne di lui potea saziarsi:
Ne, per mai sempre pendegl
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