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egli v'e dentro rimesso. Disse Rustico: Figliuola, egli non averra sempre cosi: e per fare, che questo non avvenisse, da sei volte anziche di su il letticel si movesero, ve 'l rimisero; tantoche per quella volta gli trasser si la superbia del capo, che egli si stette volentieri in pace. Ma ritornatagli poi nel seguente tempo piu volte, e la giovane ubbidente sempre a trargliela si disponesse, avvenne, che il giuoco le comincio a piacere; e comincio a dire a Rustico. Ben veggio, che il ver dicevano que valenti uomini in Capsa, che il servire a Dio era cosi dolce cosa, e per certo io non mi ricordo, che mai alcuna altra ne facessi, che di tanto diletto, e piacere mi fosse, quanto e il rimettere il diavolo in inferno; e percio giudico ogn' altra persona, che ad altro che a servire a Dio attende, essere una bestia. Per la qual cosa essa spesse volte andava a Rustico, e gli diceva. Padre mio, io son qui venuta per servire a Dio, e non per istare oziosa; andiamo a rimittere il diavolo in inferno. La qual cosa faccendo, diceva ella alcuna volta. Rustico, io non so perche il diavolo si fugga di ninferno, che s' egli vi stesse cosi volentiere, come l'inferno il riceve, e tiene; agli non sene uscirebbe mai. Cosi adunque invitando spesso la giovane Rustico, et al servigio di Dio confortandolo, se la bambagia del farsetto tratta gli avea, che egli a talora sentiva freddo, che un' altro sarebbe sudato; e percio egli incomincio a dire alla giovane, che il diavolo non era da gastigare, ne da rimettere in inferno, se non quando egli per superbia levasse il capo; e noi, per la grazia, di Dio, l'abbiamo si sgannato, che egla priega Iddio di starsi in pace: e cosi alquanto impose di silenzio alla giovane. La qual, poiche vide che Rustico non la richiedeva a dovere il diavolo rimittere in inferno, gli disse un giorno. Rustico, se il diavolo tuo e gastigato, e piu non ti da noia me il mio ninferno non lascia stare: perche tu farai bene, che tu col tuo diavolo aiuti ad attutare la rabbia al mio inferno; come io col mio ninferno ho ajutato a trarre la superbia al tuo diavolo. [Transcriber's Note: The following is a 1903 translation of this passage by J.M. Rigg (from Project Gutenberg Etext No. 3726): Whereupon Rustico, seeing her so fair, felt an accession of desire, and therewith came an insurgence of the flesh, which Alibech marking with surprise, said:--"Rustico, what is this, which I see thee have, t
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