FREE BOOKS

Author's List




PREV.   NEXT  
|<   253   254   255   256   257   258   259   260   261   262   263   264   265   266   267   268   269   270   271   272   273   274   275   276   277  
278   279   280   281   282   283   284   285   286   287   288   289   290   291   292   293   294   295   296   297   298   299   300   301   302   >>   >|  
rvice that could be rendered to God was to put back the devil into hell, whereto he had condemned him. The girl asked him how this might be done; and he, 'Thou shalt soon know that; do thou but as thou shalt see me do.' So saying, he proceeded to put off the few garments he had and abode stark naked, as likewise did the girl, whereupon he fell on his knees, as he would pray, and caused her abide over against himself.[203] [Footnote 203: The translators regret that the disuse into which magic has fallen, makes it impossible to render the technicalities of that mysterious art into tolerable English; they have therefore found it necessary to insert several passages in the original Italian.] E cosi stando, essendo Rustico, piu che mai, nel suo disidero acceso, per lo vederla cosi bella, venue la resurrezion della carne; la quale riguardando Alibech, e maravigliatasti, disse: Rustico, quella che cosa e, che io ti veggio, che cosi si pigne in fuori, e non l' ho io? O figliuola mia, disse Rustico, questo e il diavolo, di che io t'ho parlato, e vedi tu ora: egli mi da grandissima molestia, tanta, che io appena la posso sofferire. Allora disse la giovane. O lodato sia Iddio, che io veggio, che io sto meglio, che non stai tu, che io non ho cotesto diavolo io. Disse Rustico, tu di vero; ma tu hai un' altra cosa, che non l'ho io, et haila in iscambio di questo. Disse Alibech: O che? A cui Rustico disse: Hai l'inferno; e dicoti, che io mi credo, che Dio t'abbia qui mandata per la salute dell' anima mia; percioche, se questo diavolo pur mi dara questa noia, ove tu cogli aver di me tanta pieta, e sofferire, che io in inferno il rimetta; tu mi darai grandissima consolazione, et a Dio farai grandissimo piacere, e servigio; se tu per quello fare in queste parti venuta se; che tu di. La giovane di buona fede rispose O padre mio, poscia che io ho l'inferno, sia pure quando vi piacera mettervi il diavolo. Disse allora Rustico: Figliuola mia benedetta sia tu: andiamo dunque, e rimettiamlovi si, che egli poscia mi lasci stare. E cosi detto, menate la giovane sopra uno de' loro letticelli, le 'nsegno, come star si dovesse a dover incarcerare quel maladetto da Dio. La giovane, che mai piu non aveva in inferno messo diavolo alcuno, per la prima volta senti un poco di noia; perche ella disse a Rustico. Per certo, padre mio, mala cosa dee essere questo diavolo, e veramente nimico di Iddio che ancora all'inferno, non che altrui duole quando,
PREV.   NEXT  
|<   253   254   255   256   257   258   259   260   261   262   263   264   265   266   267   268   269   270   271   272   273   274   275   276   277  
278   279   280   281   282   283   284   285   286   287   288   289   290   291   292   293   294   295   296   297   298   299   300   301   302   >>   >|  



Top keywords:
Rustico
 

diavolo

 

inferno

 

questo

 

giovane

 

Alibech

 

veggio

 

sofferire

 

quando

 
poscia

grandissima

 

questa

 

consolazione

 

rimetta

 

mandata

 

salute

 

dicoti

 
percioche
 
iscambio
 
maladetto

alcuno

 

incarcerare

 

nsegno

 

dovesse

 

nimico

 

veramente

 

ancora

 

altrui

 
essere
 

perche


letticelli
 
venuta
 

rispose

 
cotesto
 
queste
 
piacere
 

grandissimo

 

servigio

 
quello
 
piacera

mettervi
 

menate

 

rimettiamlovi

 
Figliuola
 
allora
 

benedetta

 

andiamo

 

dunque

 

parlato

 

Footnote