le forze.
"La venuta pure di Lord Clare fu per lui un epoca di grande felicita.
Egli amava sommamente Lord Clare--egli era cosi felice in quel breve
tempo che passo presso di lui a Livorno, e il giorno in cui si
separarono fu un giorno di grande tristezza per Lord Byron. 'Io ho il
pressentimento che non lo vedro piu,' diceva egli; e i suoi occhi si
riempirano di lacrime; e in questo stato l'ho veduto per varii
settimanie dopo la partenza di Lord Clare, ogni qual volta il discorso
cadeva sopra di codesto il suo amico."]
[Footnote 91: "Nell' occasione pure della morire della sua figlia
naturale io ho veduto nel suo dolore tuttocio che vi e di piu profondo
nella tenerezza paterna. La sua condotta verso di codesta fanciulla era
stata sempre quella del padre il piu amoroso; ma dalle di lui parole non
si sarebbe giudicato che avesse tanta affezione per lei. Alia prima
notizia della di lei malattia egli fu sommamente agitato; giunse poi la
notizia della morte, ed io dovessi esercitare il tristo uficio di
participarla a Lord Byron. Quel sensibile momenta sara indelebile nella
mia memoria. Egli non usciva da varii giorni la sera: io andai dunque da
lui. La prima domauda che egli mi fece fu relativa al Corriere che egli
aveva spedito per avere notizie della sua figlia, e di cui il retardo lo
inquietava. Dopo qualche momento di sospensione con tutta l'arte che
sapeva suggerirmi il mio proprio dotore gli tolsi ogni speranza della
guarizione della fanciulla. 'Ho inteso,' disse egli--'basta cosi--non
dite di piu'--e un pallore mortale si sparse sul suo volto; le forze gli
mancarono, e cadde sopra una sedia d'appoggio. Il suo sguardo era fisso
e tale che mi fece temere per la sua ragione. Egli rimase in quello
stato d'immobilita un' ora; e nessuna parola di consolazione che io
potessi indirezzargli pareva penetrare le sue orecchie non che il suo
core. Ma basta cosi di questa trista detenzione nella quale non posso
fermarmi dopo tanti anni senza risvegliare di nuovo nel mio animo le
terribile sofferenze di quel giorno. La mattina lo trovai tranquillo, e
con una espressione di religiosa rassegnazione nel suo volto. 'Ella e
piu felice di noi,' diss' egli--'d'altronde la sua situazione nel mondo
non le avrebbe data forse felicita. Dio ha voluto cosi--non ne parliamo
piu.' E da quel giorno in poi non ha piu voluto proferire il nome di
quella fanciulla. Ma e divenuto piu pensieroso parlando di Adda, al
punto di tormentarsi quando gli ri
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